La Comunità dei Dalmati Italiani nel Mondo piange la scomparsa di Guido Crechici che ci ha lasciato lo scorso 3 febbraio e si unisce al dolore della moglie Maria Teresa, del figlio Stefano con Maria e i nipoti Giovanni e Margherita. Le esequie si svolgeranno a Trieste la mattina del 12 febbraio, ore 11:00, Chiesa della Madonna del Mare.
“Dedicheremo a Guido Crechici le nostre più care e affettuose memorie – commenta Toni Concina – intanto lo ricordiamo con orgoglio per il successo della parata di barche, organizzata da Guido al 40° Raduno di Trieste del 1993, dove rendeva omaggio al Sindaco Ottavio Missoni ormeggiato con il suo storico Burcio all’imbarcadero di Piazza Unità (v. su IL DALMATA a pagina 4 n. 59 di gennaio-febbraio 2009) e inoltre proponiamo questo primo contributo curato dal nostro Assessore Piero Cordignano”.

di Piero Cordignano
Quasi alla soglia dei novant’anni ci ha lasciato Guido Crechici, imprenditore dalmata cresciuto e vissuto a Trieste, dove nel 1988 aveva rilevato la storica azienda di carte da gioco “Modiano” portandola ad aumentare il suo fatturato, ad incrementare la sua forza lavoro ed al successo internazionale.
Guido Crechici era nato nel 1932 a Zara da una delle più importanti famiglie dalmate degli ultimi due secoli.
Lo ha ricordato Il Piccolo che sabato 5 febbraio gli ha dedicato il taglio basso in prima pagina e l’intera pagina 23 con un ritratto biografico ed i ricordi di alcuni fra i massimi esponenti dell’imprenditoria triestina. Anche Il Gazzettino, il Corriere della Sera, il Corriere dello Sport ed altri mezzi di informazione hanno riportato la notizia evidenziando i suoi successi in campo umano ed imprenditoriale tralasciando però – nella maggior parte dei casi – di menzionare la sua origine dalmata.
Come ricorda il figlio Stefano in un intervista alla Voce del Popolo di qualche anno fa “Il nonno di mio padre, nato a Scardona, era un politico in vista, si chiamava Natale Krekich, già suo padre e suo nonno avevano rivestito incarichi importanti, pretori a metà Ottocento. Natale divenne anche senatore della Dieta dalmata, uno dei rappresentanti della cultura italiana in Austria; nel 1933 divenne senatore del Regno, morì nel ’38 dopo aver partecipato attivamente al vicende del Trattato di Rapallo. Aveva sei figli: uno di questi, Vittore Crechici, padre di mio padre, mantenne il cognome nella forma italiana, un altro fratello nella forma con la K, mentre nella famiglia si conta anche un ramo austriaco, capostipite Hans von Krekich, nobile, entomologo”.
Nella stessa intervista Stefano Crechici ricorda anche il nonno Vittore: “È mancato negli anni Cinquanta, molto prima che io nascessi. Aveva sposato Olga de Portada, dell’isola di Pago, nata nel 1896 in Argentina, dove la famiglia era emigrata. Poi rientrarono nel 1910. Suo padre morì abbastanza giovane, prima della prima guerra mondiale”.
Insieme a Ziliotto, Tacconi, Salvi, Ghiglianovich, Cippico e Bacotich, Natale Krekich fu una delle personalità di spicco che più si spesero per cercare di salvare le comunità italiane della Dalmazia proprio nei travagliati momenti successivi alla fine della prima guerra mondiale ed alla firma del Trattato di Rapallo.
Nel 1918 insieme a Ghiglianovich e Ziliotto fondò il Consiglio Nazionale di Zara per favorire il passaggio dei poteri al Regno d’ Italia. In seguito all’abbandono della Dalmazia dopo la firma del Trattato di Rapallo fu eletto deputato per Zara e fu successivamente – nel 1921 – fra le autorità che delimitarono i nuovi confini fra l’enclave italiana di Zara ed il neo Regno SHS.
I suoi meriti come personalità di spicco della comunità dalmata, nel dettaglio come presidente della Commissione straordinaria per la provincia di Zara e presidente della Commissione reale per il Collegio degli avvocati di Zara, gli vennero riconosciuti con la nomina nel 1933 a Senatore del Regno per la quale giurò il 20 dicembre dello stesso anno.
Il figlio Vittore si trasferì a Trieste nel 1935 portando con sé suo figlio Guido che crebbe a Trieste mantenendo sempre uno strettissimo legame con la Dalmazia. Molti sono infatti quelli di noi che lo ricordano presente ai vari Raduni dove era solito portare con sé mazzi di carte in omaggio.
La sua generosità si manifestava però nelle forme più riservate con le partecipazioni ai vari progetti della nostra Comunità come ad esempio il disinteressato aiuto per la rifondazione del Dalmata nel ’97 oppure partecipando sempre nelle forme più discrete alle nostre iniziative di sostegno verso le Comunità italiane della Dalmazia.
Proprio in ricordo di tanti momenti passati insieme e della sincera amicizia che aveva verso la Dalmazia, il Libero Comune di Zara in esilio ed i dalmati tutti ci stringiamo intorno alla famiglia per questo grave lutto che colpisce tutta la nostra Comunità.
Fonte foto di copertina: IL PICCOLO
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