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Scoop del Dalmata Marco Balich in Qatar ⚽ Mondiali di Calcio inaugurati con 🦈 squalo balena gigante di 40 metri “Al Nehem”

a cura di Vittorio Baroni

Abbiamo il piacere di dare notizia dello scoop di Marco Balich, membro del nostro Consiglio Comunale.

Pubblichiamo l’anteprima su dalmatitaliani.org ringraziando “Radio2 alle 8 in tre”, cioè la versione televisiva di Caterpillar AM, trasmissione radiofonica su Rai Radio 2, che va in onda su Rai 2.

Marco Balich a “Radio2 alle 8 in tre”

Ecco “Al Nehem” che tra poche ore vedremo alla cerimonia di inaugurazione dei Mondiali di Calcio in Qatar.

“Al Nehem” rappresenta uno squalo balena, specie quasi in via di estinzione, di 40 metri con luci e musiche di Roberto Cacciapaglia, sospeso a 30 metri di altezza su funi agganciate alle 4 torri Lusail Towers, progettate dallo studio di architettura Foster + Partners di Norman Foster.

Marco Balich, veneziano classe 1962, è alla sua sedicesima cerimonia curata da Balich Wonder Studio con “approccio filosofico”. Alla domanda per chi tifa ai Mondiali ha detto “tifo per l’Italia, comunque”.

Il Premio Tommaseo a Marco Balich

Come pubblicato su IL DALMATA n.93 dell’ottobre 2016, ci teniamo a ricordare con orgoglio che Marco Balich è stato insignito del 20° Premio “Niccolò Tommaseo” consegnato da Franco Luxardo nel 2016 al 63° Raduno dei Dalmati a Senigallia, presentato da Toni Concina affiancato da Giusi Fasano.

Proponiamo di leggere IL DALMATA dove c’è la bella cronaca scritta da Gianni Grigillo sull'”Autore dell’Albero della Vita all’Esposizione Universale di Milano 2015 (dove ricopriva il ruolo di direttore artistico del Padiglione Italia) e dei trionfi di colore dell’Olimpiade di Rio 2016 ha illustrato al mondo il talento di un Dalmata”.

L’omaggio “RICORDO” di Zara film

Nella foto Marco Balich riceve il “RICORDO” di Zara film dal regista Roberto Perovich.

Lettera aperta di Marco Balich dopo l’Expo di Milano

Riportiamo qui di seguito la lettera aperta che Marco Balich aveva scritto dopo l’Expo di Milano nella quale esprimeva la sua idea del futuro.

“Sono passati esattamente 5 anni dal momento in cui partiva quella che è stata definita la “rinascita di Milano”. Dal 1 maggio 2015 si è infatti scatenata un’energia meravigliosa che dall’Expo si è diffusa a tutta l’Italia riportandoci al centro dell’attenzione globale.

Sono ricordi questi che oggi assumono ancora più valore poiché stiamo vivendo un momento traumatico senza precedenti: tutto il mondo ora è fermo, come sospeso.

E, naturalmente, per noi che di professione costruiamo sogni e viviamo di emozioni, per noi che lavoriamo negli spettacoli, nei concerti, negli eventi, i dubbi sul domani sono molto forti. Stiamo soffrendo professionalmente ed emotivamente, il nostro settore è probabilmente uno dei più colpiti dalla pandemia in tutto il mondo, dalla Cina al Canada. Da alcuni miopi è anche considerato superfluo, ma noi dobbiamo difendere gli spettacoli, gli eventi e l’intrattenimento, perché sono la parte viva della nostra cultura senza la quale l’umanità sarebbe profondamente impoverita.

Io sono nato a Venezia, città che ha sofferto molto negli ultimi anni e ora, paradossalmente, si sta riscoprendo nella sua bellezza originaria e naturale. Ho avuto poi la fortuna di conoscere più di mezzo mondo grazie ad un lavoro fantastico che mi ha fatto scoprire i lati più belli e autentici di tantissime culture diverse.

E oggi, che mi sembra di vivere dentro un film dell’orrore, come tutti, mi interrogo e osservo le persone che, non essendo in prima linea negli ospedali e nella gestione di questa crisi, stanno reagendo in diversi modi, chiusi nelle loro case: persone che soffrono di solitudine o persone esasperate in case sovraffollate, persone che aumentano di peso e persone che muoiono di fame.

Stiamo anche comprendendo quante cose sono state superflue nella nostra vita e non sono più sostenibili per questo pianeta: acquistiamo troppi beni inutili, facciamo troppi viaggi non necessari e creiamo troppo inquinamento dettato solo dalle performance.

Si dovrà recuperare la qualità a discapito della quantità, anche nelle esperienze.

Mi interrogo quindi su cosa sia davvero necessario. Personalmente credo che abbiamo bisogno di “essere umani”, di avere contatti ed emozioni. È così da tremila anni, il teatro greco e la piazza come luogo per la comunità esistono da allora. Questo è ciò di cui la gente avrà sempre bisogno: tornare a sognare e ritrovarsi in una grande passione collettiva.

Quando sarà finito il tempo dell’emergenza, quando gli scienziati ce lo permetteranno, con la distanza o, si spera, con il vaccino, verrà il tempo di tornare a sognare e immaginare il nostro futuro. Verrà il tempo delle risate e delle passioni, verrà il tempo degli stadi, della musica e della meraviglia.

Cambieremo molte cose, la tecnologia ci aiuterà, ma il bisogno di incontrarci e meravigliarci assieme davanti alla bellezza non scomparirà e non potrà mai essere sostituito dalla virtualità o mediato da uno schermo. Così come YouPorn non sostituisce il sesso, così le piattaforme digitali che oggi stiamo utilizzando non risponderanno mai definitivamente al bisogno del tutto umano di vivere insieme le nostre passioni.

La vita va vissuta dal vivo!

E allora noi saremo pronti. Tutti noi, creatori di eventi, di spettacoli, di concerti, di bellezza, tutti noi dovremo essere pronti. Perché è la grande magia del nostro lavoro, il potere straordinario di trasformare i sogni in realtà, che riaccenderà il nostro futuro.

Risento l’energia oggi ripensando al simbolo creato 5 anni fa per l’Expo di Milano, che all’inizio nessuno voleva, ma poi si è rivelato un grande aggregatore di emozioni, che tutti volevano guardare, col naso all’insù, per tornare un po’ bambini.

Nel 2015 l’Albero della Vita è stato definito simbolo di rinascita anche dal Presidente Mattarella e oggi c’è bisogno di una nuova rinascita, per Milano e per l’Italia.

Expo ha cambiato la faccia di una città; sappiamo che è possibile ricominciare.

Non smettiamo di sognare, e facciamolo assieme, ma con nuovo ruolo: sostenere il cambiamento creando quelle emozioni necessarie a diffondere orgoglio, coraggio ed energia per il futuro”.

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