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Sardegna, gli esuli giuliani, istriani, fiumani e dalmati celebrati a Fertilia

La Sardegna multietnica ha festeggiato a Fertilia gli esuli giuliani, istriani, fiumani e dalmati all’insegna dell’inclusione e dell’ospitalità.

Leggi l’approfondimento “Anche dal male può nascere il bene” su La Voce del Popolo.

Il weekend di festa a Fertilia è iniziato con la cerimonia del parco intitolato a Norma Cossetto e la presentazione del libro “La bambina con la valigia” con Egea Haffner e Gigliola Alvisi.

Il superamento delle divisioni Gorizia e Nova Gorica è stato un tema toccato dell’esperienza raccontata da Rodolfo Ziberna, Sindaco di Gorizia. A testimonianza dei buoni rapporti adriatici ha partecipato l’Ecomuseo della Batana di Rovigno, raccontato da Nives Giuricin di Rovigno con David Modrusan e il Vice Sindaco di Rovigno. Paolo Demarin, Presidente della Comunità Italiana di Sissano, ha parlato delle lingue perdute, il dialetto Istrioto, il Rovignese e le altre lingue a rischio di estinzione.

Poi la presentazione di “Fertiliae – Domus Omnium”, cioè la consegna del premio e un presidio culturale con la partecipazione dei rappresentanti delle istituzioni delle regioni da cui sono giunti a Fertilia gli esuli di Istria, Fiume e Dalmazia ed i coloni ferraresi e veneti.

Nel ricco programma iniziative di enogastronomia, film storici su Fertilia e la Bonifica della Nurra, incontri con proiezione di immagini sulla storia della squadra di calcio e musica folk del territorio di Alghero.

Cogliamo l’occasione per ricordare la video testimonianza di Marisa Brugna:

A soli 7 anni Marisa Brugna fu costretta ad abbandonare il paese natio per l’Esilio. Il destino la portò a vivere fanciullezza e adolescenza in in un Centro Raccolta Profughi della Toscana per più di 10 anni. Nel 1959 giunse in Sardegna a Fertilia.

Fonte immagine: Ecomuseo EGEA